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I Libici rimpiangono Gheddafi? E’ immotivata questa domanda se il Governo della “democratica” Libia ancora teme a tal punto il Rais giustiziato in diretta web da arrivare a questa legge?
“Chi loda e glorifica Muammar Gheddafi, il suo regime, le sue idee o i suoi figli è punibile con una pena detentiva” dice il testo della legge letta ai giornalisti da un funzionario del ministero della Giustizia dopo una riunione ad alto livello. “Se queste dichiarazioni, notizie o propaganda causano danni allo Stato la sanzione sarà la prigione a vita”, ha continuato il funzionario nella lettura del testo “
Si arriva a tanto perchè a tacitare le paure del governo non è stato sufficiente escludere dall’esercizio del voto chi era stato sostenitore del regime. Ma chi non lo era? Mustafa Abdel Jalil, l’uomo che vara queste misure, ricopriva perfino il ruolo di Ministro della Giustizia.
Su sei milioni di libici, all’incirca un milione resta escluso dall’accesso alle urne, e migliaia sono in prigione senza che sia stata loro formalmente comunicata l’accusa.
Niente è bastato e le elezioni devono essere rimandate ad una data probabile del 10 luglio. Così vicino all’inizio del mese sacro di Ramadan?
La comunicazione definitiva avverrà dopo la prossima seduta del CNT e già circola quella che sarà la giustificazione ufficiale: “ ragioni logistiche”
I commentatori, invece, vedono lo slittamento imposto dalla situazione dell’ordine pubblico. In effetti negli ultimi giorni sta accadendo di tutto, questi sono due eventi emblematici:
A Tripoli, l’aeroporto è stato occupato da una banda che chiedeva la liberazione del proprio capo scomparso.
A Kufra, oasi dell’eroe nazionale Omar Al Muktar, scoppiano nuove lotte etniche sedate a suon di bombe: i miliziani filogovernativi hanno attaccato membri della Tribù Tebou uccidendone sei. (aggiornamento: 23 vittime )
Si stanno intorbidando anche i rapporti con la comunità internazionale a seguito della rozza “ingratitudine” che il CNT mostra verso i paesi che lo hanno messo in sella e verso la Corte Penale Internazionale.
A Bengasi , bomba davanti alla missione diplomatica Usa,
che il governo americano preferisce spiegarsi come vendetta per aver ucciso con un drone n Pakistan Abu Yahya al-Libi, religioso di origine libica e operativo di al Qaeda.
Anche l’Italia ha di che lamentarsi: tre pescherecci di Mazara del Vallo sono stati sequestrati e dirottati nel porto di Bengasi. Non sono stati sparati colpi di arma da fuoco per fermare le imbarcazioni, ma i militari libici sarebbero saliti a bordo e si tratta del secondo fermo nel dopo Gheddafi.
L’avvocatessa australiana Melinda Taylor, assistente di Xavier-Jean Keita, l’avvocato assegnato d’ufficio dalla Corte Penale, incaricata di visitare Saif al-Islam è stata arrestata per aver tentato di consegnargli dei documenti “ non aventi legame con il suo caso e che costituiscono una minaccia per la sicurezza della Libia”, secondo il rappresentante libico presso la CPI. Continuerà il Procuratore Moreno Ocampo ad essere “morbido” come è stato finora?
“””””aggiornamento 2 luglio: MELINDA E I SUOI QUATTRO COLLEGHI SONO STATI RICONSEGNATI ALLA ICC “””””” Link
Sullo sfondo persistono, come testimoniano le ONGs per i diritti umani , violazioni, abusi , crimini contro l’umanità per torture e detenzioni illegali da parte della galassia di milizie nei confronti di sospetti lealisti gheddafiani, migranti e rifugiati africani.
Andare alle elezioni ora sarebbe con tutta probabilità la sconfessione ufficiale del CNT che si è sostituito al governo precedente.
Allora è logico chiedersi se i libici rimpiangono Gheddafi?
E’ mia opinione che non esista una vera organizzazione di “resistenza”, ma una diffusa ripulsa degli eventi iniziati nel febbraio dell’anno scorso, che a volte si esprime anche con attentati a punti nevralgici del paese.
Una “resistenza” di nostalgici organizzati potrebbe venire sconfitta con l’aiuto dei paesi amici, invece la delusione, il risveglio alla realtà dei cittadini che vedono sostituirsi ai pochi privilegiati di ieri una marea di corrotti approfittatori come possono essere affrontati?
Non basterebbe che i membri del CNT sparissero nell’ombra perché troppe armi sostengono gli appetiti delle milizie, le divisioni tribali, le infiltrazioni di AlQeda, le organizzazioni di contractors che proteggono gli interessi delle multinazionali.
E’ plausibile che progresivamente i libici rimpiangano Gheddafi,
ma non possono dirlo o li aspetta la prigione.
Quattro inviati della Corte Penale arrestati???
http://lci.tf1.fr/monde/afrique/libye-quatre-membres-du-personnel-de-la-cpi-arretes-7345290.html
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Non so se questa sera hai dato uno sguardo a Dixit. C’era una specia di storia sul dopo gheddafi con intervista a Caracciolo (Limes), Prodi e un personaggio libico che non ho capito chi fosse. Se riesci a darci uno sguardo nell’atrchivio della rai è interessante perché evidenzia la felpata amissione del fallimento degli interventi nato e sopratutto dell’italia.
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non riesco a trovarlo nel sito di Rai Storia, in nessun modo. Forse è troppo recente, riprovo domani
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