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Le quattro svolte della civiltà del ‘900:
l’atomica, la pillola anticoncezionale, il trapianto del cuore, la fecondazione artificiale  

L’hanno definito “Secolo Breve” perché le attività, le acquisizioni tecnologiche, le notizie, i rivolgimenti negli stili di vita nel secolo scorso ci sono piovuti addosso con una velocità stordente. Li abbiamo accolti come manifestazione di “progresso” perchè così ci venivano presentati  e non ci siamo posti troppe domande. O abbiamo evitato la più importante. Siamo in grado d’integrare psicologicamente le rivoluzioni profonde del nostro modo di concepire la natura dell’essere umano? Per quest’improvvida omissione il XX° andrebbe considerato  il Secolo delle Sottrazioni di senso.

Nei social network si palesa un’inconsistenza delle opinioni che le assimila a reazioni automatiche innescate dall’ uso di parole chiave più che dalla conoscenza dell’argomento e dal personale convincimento. Si potrebbe supporre che sia  il mezzo a rendere euforici, superficiali, galvanizzati dalla visibilità su scala mondiale. Io, invece, ritengo il contrario: quest’inconsistenza delle analisi preesiste  e segnala una fuga dall’ombra paurosa stesa su tutti noi da alcune tappe cruciali del XX Secolo.

Nel recente passato Scienza e Tecnologia hanno fatto breccia in concezioni ataviche e acquisizioni  filogenetiche che formavano il confine fra la limitatezza dell’uomo e il mistero che lo sovrasta, fosse questo intravisto come divinità o come un progetto innato nella materia.
Definiti “conquiste”, secondo la tendenza a identificare come un progresso ogni inedito pronunciamento scientifico e ogni acquisizione tecnologica, alcuni eventi hanno innescato una mutazione antropologica facendo breccia nella nostra concezione della Morte e della Nascita: della fine e del principio della vita umana sottratti alla “naturalità” e consegnati a un immaginario contraddistinto dall’onnipotenza.
Il XX Secolo ha sottratto all’umanità la concezione dei limiti e l’ha sostituita nascostamente con l’immagine di un’umanità auto-creatrice attraverso auto-attribuite facoltà demiurgiche.  A somiglianza dei prodigi magici del Rinascimento creati influenzando l’immaginario, oggi vediamo che alcuni individui o limitate collettività sono indotti a credere di averne tratto vantaggi, mentre proprio questa convinzione settoriale dimostra l’inesistenza di un’elaborazione psicologica individuale e di una valutazione antropologica sulle ricadute sull’intera collettività umana. Il disagio, l’isteria, l’irrequietudine che pervadono le società sono i sintomi rivelatori di un’elaborazione ancora inconscia, pertanto dolorosa, nonché pericolosa nel presente e immediato futuro. 

Gli eventi registrati dalla Storia come essenziali del secolo scorso sono  a misura delle qualità e delle perversioni umane fino alla Seconda Guerra Mondiale , mentre ciò che è avvenuto dal 1945 in poi corrisponde a una progressiva extra-umanizzazione. Una  maniacale interazione  obiettivi e mezzi per realizzarli  ha instradato l’umanità su un percorso di cui non conosce, né  si cura di conoscere,  il traguardo  e questo segnala  uno stupefacente deficit di riflessione.

I 4 “ictus” antropologici del XX° Secolo

Enola GayLa bomba atomica,   spersonalizzazione dell’eccidio. 1945

ll mattino del 6 agosto 1945  un aviatore americano a bordo di un velivolo, sul quale ha dipinto  il nome della propria madre, sgancia su Hiroshima Little Boy,  prima bomba atomica della storia. Per la  prima volta un unico individuo uccide in pochi istanti 200 000 civili, senza necessità di individuare  il nemico, senza timore di essere colpito a sua volta, senza l’eventualità di veder scorrere il sangue dai corpi dilaniati.  Senza, pertanto, provare sentimenti di colpa.
Non fu un combattimento,  fu l’avvio del terrorismo contro i civili. Il primo atto terroristico praticato su vasta scala e  con le mani pulite. Come una pianta infestante,  l’uccidere in modo spersonalizzato  si è diffuso in varie parti del globo, si è affinato  tecnologicamente e  oggi  i droni,  macchine volanti comandate da un computer, sono  accettati con “naturalezza” , senza coinvolgimento emotivo pur nella conoscenza che essi  provocano l’uccisione di civili innocenti.
La Morte collettiva depurata del sentimento di orrore.

Contraccezione

La pillola anticoncezionale, pianificazione dell’infertilità. 1958

Ci provò uno scienziato austriaco nel 1931, ma la scoperta non attecchì. Si era prima di Hiroshima,  il sentimento d’onnipotenza era ancora prerogativa dei dittatori; ma nel 1958 Garcia, Rock e Pincus ne fecero una pillola e la brevettarono con successo commerciale negli Stati Uniti. Da lì arrivò in Europa e ovunque, cambiando radicalmente il rapporto fra i sessi.
Si disse che la donna si riappropriava della propria fecondità, formulazione più garbata di “appropriarsi di una potenziale promiscuità” che era prerogativa dell’uomo. Ciò che la pillola ha sottratto alla donna è una sua specificità naturale: la consapevolezza della ciclicità che si evidenzia in messaggi del corpo e in emozioni differenti nelle fasi del ciclo mestruale.
Un’artificiale eguaglianza con il maschio l’ha posta nell’arena sociale e professionale senza più preclusioni e con l’aspettativa, propria e altrui, di una resa produttiva costante, di una persistente competitività, di una voluta o subita dilazione nel tempo dell’ istinto di maternità.  Sebbene fossero minoranza le donne che  facevano uso della pillola anticoncezionale,  l’artificiale appiattimento sulla resa costante e prevedibile è diventato  una concezione collettiva alla quale fu impossibile  per l’intero genere femminile del mondo occidentale  
sottrarsi.
La Nascita sottratta al caso o alla sorpresa, non  dono  o evenienza problematica, ma obiettivo temporalmente collocabile  fra le tappe della carriera e il climaterio.

Chris BarnardIl Trapianto del cuore, insignificanza del battito cardiaco. 1967

Il primo trapianto di cuore umano viene effettuato il 3 dicembre 1967 in Sud Africa, da Christiaan Barnard assistito da un team di trenta medici e infermieri. La rivoluzione “assoluta”.
Introduce il concetto di corpo-macchina che è possibile sottoporre a revisioni e sostituzioni parziali.
La cessazione del battito cardiaco aveva da sempre consegnato l’uomo alla morte,  la “sua” morte che altri potevano constatare attraverso i loro sensi. Con Barnard la constatazione del decesso  si sposta e va dal cuore al cervello. Dalla constatazione diretta al responso dell’apparecchiatura  che registra il  tracciato cerebrale.
Sarà quindi un tracciato cerebrale a stabilire il passaggio da “corpo” a “insieme di parti” riutilizzabili: espiantabili per ricollocazione  in un altro corpo-macchina dal funzionamento  difettoso.
Inaspettatamente si è riaffacciato nella modernità lo smembramento sacrificale che gli antichi conoscevano dal mito di Dioniso: catturato, sezionato e divorato dai Titani (tranne il cuore!)   e che aveva fatto capolino anche nel racconto dell’Ultima Cena.
Alla Morte individuale  viene sottratto il significato psicologico di “fine” del corpo e quello mitico della sua  resurrezione integrale.

Inseminazione artificialeL’Inseminazione artificiale, la procreazione senza l’eros. 1978

Robert Edwards  portò a compimento la prima riuscita inseminazione artificiale, dalla quale nacque una bambina il 25 luglio 1978. Conosciuta come FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) l’inseminazione  extrauterina libera dalla necessità dell’esistenza di due partner congiunti in un atto sessuale.
La tecnica si è talmente evoluta da suscitare e soddisfare una vasta gamma di esigenze che oltrepassano la motivazione iniziale: consentire di avere figli a coppie afflitte dalla sterilità, coppie  disinteressate all’adozione di bambini già in vita e senza genitori.
Ha aperto alla soddisfazione egotista di  un figlio predestinato a non avere padre; o a non avere madre se – con la pratica degli uteri in affitto – un uomo ambisce alla paternità senza coinvolgersi in una relazione eterosessuale. Sono stati messi in commercio kit del fai-da-te per le coppie lesbiche, alle quali occorre solamente procacciarsi lo sperma. Sono nate banche del seme, con schede attestanti il pedigree del donatore.  Infine, con il passaggio alla modificazione in laboratorio degli ovociti, si possono far nascere bambini che hanno, geneticamente,  non due ma tre o più genitori. Poiché la parità [!] è un valore di spicco: la madre di un bambino concepito in provetta può decidere di non riconoscerlo alla nascita  esattamente come può fare la madre che procrea  in modo naturale. 
Quale destino per gli embrioni inutilizzati? “ Possono essere congelati, ma il ricorso alla crioconservazione è  consigliabile soltanto per gli embrioni qualitativamente buoni, per i quali l’esperienza indica un 70% di probabilità di “sopravvivenza” dopo lo scongelamento.”  Embrioni “qualitativamente buoni” ! Vite potenziali considerate materia prima biologica da conservare nel frigo, poi si vedrà…
C’è qualche dubbio che il cammino del cosiddetto progresso coincide con l’inflazione dell’egotismo e  che la soddisfazione dell’adulto oscura  i diritti del bambino? Sembra a me inquietante che non vengano condotte (rese pubbliche?) indagini psicologiche sui figli del Fivet: basta loro sapere di essere stati desiderati per restare sereni all’idea di mamma-provetta? Come vengono psicologicamente assistiti quelli che vorrebbero rintracciare il padre-donatore di sperma?
Ritengo altamente arrischiato lasciare solamente alle religioni l’onere di rallentare la deriva dello scientismo in un mondo che si crede laico, ma è avvolto da una nuvola di superstiziosa fede nella Scienza. In condizioni di salute psichica collettiva laico non sarebbe sinonimo di mancante  d’empatia. Un sano laicismo, inoltre, riuscirebbe a individuare nella cancellazione del requisito di eterosessualità per il matrimonio non il rimedio a una perpetrata ingiustizia, ma una presente conseguenza – destinata a mutare ancora in più complesse direzioni – della frattura tecnologicamente praticata nel concepimento naturale.
La Nascita sottratta alla Natura e consegnata all’alambicco del mago/scienziato.

albert einstein

Qualsiasi pazzo intelligente può rendere le cose più grandi, più complesse e più violente. Ci vuole un tocco di genio – e tanto coraggio – per muoversi nell’opposta direzione”

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