Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli.
Nel nostro paese Matrimonio indica due tipi di rapporto. Il matrimonio religioso, nel quale gli sposi stessi sono i celebranti, ministri che si conferiscono reciprocamente il sacramento di fronte alla Chiesa. Questo matrimonio avviene, dunque, in una dimensione del sacro e ha come caratteristica la volontà degli sposi di accogliere i figli. Il matrimonio civile, ha luogo in una sede dello stato, quindi in dimensione totalmente umana. L’ordinamento italiano accoglie il matrimonio religioso sottoponendolo alle medesime norme, obblighi e diritti dei coniugi, nonché diritti dell’eventuale prole fissati per il matrimonio civile. La ragione per cui lo Stato legifera sul matrimonio è perché esso è il rapporto che perpetua le generazioni e crea i cittadini di domani.
Lo Stato non si occupa dei sentimenti.
Lo Stato non entra nella vita interiore dell’aspirante al matrimonio.
Lo Stato non pone requisiti di affettività come soglia d’ingresso alla vita coniugale.
Le leggi biologiche rendono necessario un maschio e una femmina per dar origine a una vita, a quella vita lo Stato vuole garantire le condizioni per l’inserimento nella collettività, in vista degli obblighi che deriveranno raggiunta la fase adulta. Le leggi civili possono essere modificate dal comune consenso – si veda l’introduzione della separazione civile, del divorzio, della disciplina dei beni materiali – ma lo scopo riconosciuto al matrimonio rimane inalterato: la garanzia del futuro “per” e “nella” collettività.
La legge sulle unioni civili, disegno di legge Cirinnà legislatura-17 dal nome della relatrice, intende attribuire le medesime prerogative matrimoniali (la relatrice ha ammesso che la residua differenza è il non obbligo della preventiva pubblicazione in comune) a persone dello stesso sesso, che non posseggono le potenzialità fisiche per generare. E’ uno spostamento dall’obiettivo dello Stato. Dal futuro, doveri e diritti in vista delle future generazioni, al presente, il rapporto dei partner con un’inedita intromissione nei sentimenti, essendo la tesi dei promotori dell’unione civile omosessuale il “diritto all’amore”.
A livello mondiale si è assistito all’inversione di marcia del movimento omosessuale che all’esordio contestava duramente il matrimonio in quanto istituzione oppressiva. Si veda il Manifesto Gay, C. Wittman, 1970- “Stop mimicking straights, stop censoring ourselves”.
Promotrice del cambio di obiettivi è stata la lobby LGBT, che non è una organizzazione che si batte con le forze dei suoi aderenti, ma l’acronimo adottato nel 1995 da un’industria editoriale rivolta al mondo omosessuale: PlanetOut. Fondata da Tom Rielly (che ha il potere di non comparire nella “libera” Wikepedia ) assorbì altri magazine diventando un gigante dell’editoria. Oggi si chiama Here Media e ha i mezzi per dar corso ad attività di lobby presso i partiti e i parlamenti in tutto il mondo.
Oltre alla svolta in direzione del matrimonio, LGBT ha portato avanti la rivendicazione sulla generatività, che il disegno di legge Cirinnà vuole accogliere attraverso l’adozione del figliastro, comunemente, chissà perchè, detta Step-child adoption…
L’articolo5 estende alle coppie omosessuali le disposizioni della legge 184/1983 che permette l’adozione del figlio del coniuge, con il consenso del genitore biologico, e solo se l’adozione corrisponde all’interesse del figlio che deve dare il consenso, se ha compiuto 14 anni, o almeno esprimere la sua opinione se ha superato i 12. Su questo articolo i partiti che lasciano ai parlamentari libertà di coscienza subiscono critiche, di cui è lecito meravigliarsi.
E’presumibile o almeno sperabile che l’articolo5 sarà applicato dalle persone omosessuali in condizioni di accordo raggiunto con l’altro genitore biologico, poiché in caso contrario si creerebbero nodi emotivi e litigiosità sicuramente a danno del minore.
L’applicazione dell’articolo è facile, invece, quando non esiste altro genitore biologico cui chiedere il consenso, ed è in questo caso che l’articolo può inserire situazioni che la legge espressamente non nomina: figli nati con la maternità surrogata da coppie omosessuali maschili. La maternità surrogata non è regolata dal nostro ordinamento, ma può essere effettuata, ovviamente anche da coppie eterosessuali, all’estero.
La richiesta di generatività ha un aspetto politico, ignorato sebbene di portata planetaria.
— Era il 1978, alto l’allarme per la crescita demografica planetaria. Si considerava necessario controllare le nascite dei popoli più fertili, non ci si scandalizzava granché per la pratica delle sterilizzazioni di massa. Henry Kissinger fu molto chiaro: “La politica degli USA nei confronti del Terzo Mondo dovrebbe essere di spopolamento.” In seguito l’allarme demografico via via scomparve dal mainstream….
— Per contro, sempre nel 1978, la tecnologia applicata alla biologia riuscì a far venire alla luce la prima bambina concepita con la fecondazione in vitro. Questa biotecnica si diffuse rapidamente fino a diventare banale, nel senso proprio del termine, dotandosi altresì della donazione di ovuli.
Con questa nuova manipolazione nasce il “figlio di tre“: il maschio, la femmina donatrice, la femmina che porta in grembo l’embrione fino alla nascita. E’ la maternità surrogata che consente anche alla coppia omosessuale maschile di avere bambini. Un partner può avere un figlio con la maternità surrogata all’estero e con la Step child adoption dargli un secondo padre in Italia.
Dei suddetti trend è palese l’aspetto politico che li accomuna: sanciscono la disparità e creano un privilegio. Il privilegio di avere figli per i cittadini abbienti di nazioni economicamente forti. Nei paesi poveri, dove si vorrebbe una diminuzione delle nascite, le donne possono, per sfuggire alla miseria, diventare portatrici a pagamento dei figli di coppie agiate (siano esse etero o omosessuali).
Sono larvate forme di colonialismo, evidenti sfruttamenti di un essere umano da parte di un altro; è in dimensione individuale lo sfruttamento che le grandi potenze economiche esercitano sui paesi da essi mantenuti in condizione economicamente arretrata.
L’assenso a questo sfruttamento va anche oltre: diventa assistenza in paesi come Israele che ha nel Nepal il serbatoio delle lavoratrici della gravidanza. [Ciò a fronte della crudele sottrazione di minori alle famiglie biologiche israeliane per affidarli alle ben retribuite fondazioni private. Un passaggio da cui pochi bambini riescono ad uscire prima della maggiore età, con sbocco privilegiato l’arruolamento nell’esercito.]
Per quanto la tematica della generatività delle coppie sia portata avanti da partiti e aggregazioni che si definiscono di “sinistra” o “laiche”, e nonostante l’opposizione venga fintamente rappresentata come ristretta al campo religioso, essa appare come un colpo di coda del Capitalismo.
Si constata, infatti, che in tal senso spingono i paesi a Capitalismo più avanzato, in essi le élite dirigenti e i poteri economici forti che dispongono dei mezzi d’informazione. Esiste un nesso fra questi nuovi “diritti civili” e le necessità concrete di creare nuovi mercati da un lato? Per certo viene stimolata l’illusione che tutto sia possibile, che ogni desiderio sia esaudibile e che, pertanto, sia equivalente a un diritto. Tale è il motore psicologico del Capitalismo, ma anche il suo inganno, perché quel tipo di diritti che trova realizzazione solo nel rapporto impari ricco-povero è destinato a pochi, non alla maggioranza.
Questo il problema politico del presente,
ma il futuro dell’essere umano e dell’umanità?
Nel gran dibattere, a colpi di slogan e di scarsi contributi conoscitivi, si leggono spesso dichiarazioni secondo le quali “gli studi” non hanno evidenziato danni psicologici nei bambini allevati da coppie omosessuali. Tali “studi” non esistono, anzi: non possono ancora esistere.
Non esistono perché la propaganda classifica come tali delle dichiarazioni spontanee di genitori sul clima famigliare, interviste programmate con minimo numero di casi, per lo più di persone offertesi spontaneamente (vedere Omogenitorialità).
Non possono esistere ricerche scientifiche degne di questo nome fino a che quegli esseri umani non abbiano raggiunto l’età adulta, così da poter essere non solo osservati ma intervistati.
Inoltre, tali ricerche dovranno condursi separatamente: sugli adottati concepiti in modo naturale in un precedente rapporto del/della partner e su quelli staccati, alla nascita o nei primi mesi di vita, dalla madre surrogata interrompendo un vincolo che è presente nella psiche del neonato.
Occorre conoscere, anziché presumere, altrimenti il legiferare diventa avventurismo. Una decisione di cui non si possono intravedere gli sviluppi non diventa auspicabile solo perché adottata da molti paesi.
Stiamo assistendo al sorpasso dell’autorità della Scienza da parte della tecnica.
La prima è la ricerca di “come” avvengono i fenomeni – non li prevede e non può spiegarne il “perchè”.
La seconda mira a realizzare desideri.
La prima è una disciplina votata al sapere.
La seconda uno strumento a disposizione di ogni potere.
***
nota1 “Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli” è una citazione da Pierluigi Chiassoni, Università di Genova
nota2 Gli idoli nascono per mancata comprensione degli eventi che spezzano la continuità nella conoscenza che l’umanità ha di se stessa : Quattro “ictus” dell’umanità nel XX° secolo
Sguardo libero, niente di letto altrove, significativi spunti di riflessione.
Lo smarrimento delle sinistre…
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sinistrate,,, quale il momento in cui è iniziata l’inclinazione a destra, ai privilegi elitari?
grazie del tuo ritorno 🙂
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E’ proprio la fretta con cui si è stabilito che la biotecnologia è sicura per l’umanità, tanto che stanno studiando le manipolazioni per eliminare difetti e predispozioni a malattie oltre a quelle sui caratteri estetici, che è atteggiamento non scientifico. Egoismo e avventurismo.
grazie, buon lavoro
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Carissima, hai usato la parola giusta EGOismo.
Grazie a te 🙂
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Come sempre mi sei utile alla comprensione di ciò che accade
C’è una gran confusione e grandi slogan pro e contro…ma in fondo é un aspetto sociale che dovrebbe essere affrontato molto seriamente. Soprattutto a livello politico ma anche etico.
Non semplice….
Grazie
Ciao
.marta
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Corre più la tecnologia che la nostra capacità di comprendere e integrare saggiamente le sue invenzioni.
Infinite grazie per il tuo apprezzamento, il motivo di certi post è che sono il mio sforzo di capire, e quando ho il quadro delle complicazioni …. mi piace condividerlo 🙂
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É vero che corre di più la tecnologia…corresse per, e in tutti i versi almeno 🙄
Invece la riducono ad un lenzuolo dove ognuno ne tira un lembo a proprio uso e consumo….
Grazie ancora
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radicale dissenso, ma diamolo per scontato.
la maternita
surrogata e
una questione ben distinta dalla questione del riconoscimento delle unioni civili omosessuali e viene tirata in ballo a sproposito, come e` abbastanza evidente.infatti non riguarda solamente le coppie omosessuali, ma anche alcune coppie uomo – donna.
e il nostro ordinamento le rifiuta per entrambe, ne` la cosa viene messa in discussione.
il vero problema e` che altri ordinamenti le accettano, alcuni a condizione che siano gratuite, altri senza nessuna condizione.
personalmente ritengo opportuno proibirle legalmente per tutti, ma sono abbastanza concreto da capire che questa proibizione puo
essere facilmente aggirata se non e
universale.e poi, perfino se lo fosse, sarebbe soltanto proibizionismo e verrebbe aggirata lo stesso, semmai soltanto da un gruppo sempre piu` ristretto e facoltoso.
e tuttavia, se le tecnologie moderne consentono di avere figli con maternita
surrogata a coppie etero sterili, questo significa che viviamo in un tempo in cui anche la riproduzione e
gestibile tecnoloigcamente e in questo quadro una coppia stabile di omosessuali che intende generare e allevare un figlio non e` intrinsecamente diversa da una coppia etero che vuole fare altrettanto.in ogni caso, ripeto per evitare equivoci, che personalmente sono favorevole a MANTENERE il divieto che esiste su forme di maternita` surrogata.
ma se poi questo divieto viene aggirato, non vedo nessuna differenza sostanziale fra la coppia etero che lo fa e la coppia omosessuale: entrambe violano la legge alla stessa maniera.
quindi il PERICOLO che qualche coppia gay benestante generi all’estero un bambino con tecniche artificiali non dovrebbe essre considerato diverso da quello che anche una coppia etero sterile faccia altrettanto, anche se di questa violazione di legge altrettanto pericolosa non si sente mai parlare.
ma siccome chi usa questo argomento per opporsi alla regolamentazione delle unioni civili omosessuali non si preoccupa affatto, di solito, che qualche coppia etero infeconda sfugga alla legge, questo dimostra che al fondo c’e
un grumo irrazionale che difficilmente puo
essere sciolto da argomenti.dire che la biologia esige (o meglio esigeva) una coppia etero per mettere al mondo un figlio non puo
tradursi nella necessita
psicologica assoluta che un figlio sia allevato da una coppia etero.altrimenti bisognerebbe vietare non solo le ragazze madri o i genitori single, ma perfino gli orfanatrofi: e che fare nel tragico caso di una vedovanza? imporremo ai vedovi di risposarsi immediatamente?
per fortuna la vita e` flessibile e non si fa spaventare dalla mancanza eventuale di un genitore dell’altro sesso e anche in questo caso i bambini crescono e diventano adulti.
del resto a volte e` meglio non avere un genitore che averlo manesco, alcolizzato, violentatore…
dire che la legge Cirinna
vuole accogliere la rivendicazione sulla generatività della LGTB attraverso l'adozione del figliastro e
una MENZOGNA, o quanto meno un inconsapevole passo falso, che mi sorprende molto da parte tua.la possibilita’ di adozione del figlio del convivente omosessuale in caso di morte del genitore e con l’assenso obbligatorio dell’altro genitore naturale, esiste gia
nel nostro ordinamento, di fatto e per fortuna, e i Tribunali hanno gia
spesso deciso in questo senso, nell’evidente vantaggio del minore.siccome leggi il mio blog pensavo che lo sapessi bene.
basterebbe non innovare niente al riguardo e prevedere un controllo dei Tribunali.
verissimo che i movimenti omosessuali degli anni Settanta erano contrari al matrimonio come istituzione; ma non occorreva certo essere omosessuali in quegli anni per criticare l’istituo matrimoniale.
possiamo essere contrari ad ogni revisione, da parte del movimento gay o di chiunque altro, di un atteggiamento critico verso il matrimonio, che del resto era anche dei contestatori non omosessuali: facciamo pure la nostra battaglia culturale contro il matrimonio come istituzione, chi vuole farla.
ma da qui a pretendere che lo stato diventi stato etico e legiferi SUI bisogni psicologici dei cittadini…
ora una parte del movimento omosessuale ha cambiato posizione; succede; ci sono ALCUNI omosessuali che chiedono di regolare i loro rapporti sotto forma di relazione stabile e riconosciuta.
personalmente sono convinto che la maggior parte degli omosessuali non se lo sogna nemmeno.
ma non capisco perche` dovremmo opporci a questa minoranza della minoranza, se lo desidera.
in quale modo il riconoscimento di una unione stabile per una coppia omosessuale metterebbe in pericolo gli equilibri sociali?
forse qualcuno pensa che qualche omosessuale cosi` radicato/a nella sua scelta da voler convivere stabilmente con un/a partner potrebbe essere ricondotto ad una sana vita di coppia eterosessuale, se non gli viene concesso qualche diritto civile?
lo scopo prioritario del matrimonio e` la generazione, credo sia ancora valido per molti, forse per quasi tutti coloro che si sposano.
pero
certamente non e
l’unico e nel matrimonio laico non eneppure una condizione per sposarsi; altrimenti le coppie dovrebbero sottoporsi ad un test preliminare di fecondita
prima di essere ammesse a sposarsi.solo nel matrimonio religioso la volonta
di avere figli e
una condizione della sua validita`; nel matrimonio civile no.soltanto la chiesa cattolica ritiene che lo scopo della sessualita
umana sia unicamente la riproduzione; qualunque studio in merito afferma che ha una valenza molto piu
ricca; perfino fra le scimmie antropomorfe nostre simili l’attivitasessuale ha scopi fondamentali di socializzazione e ricreativi, non solo riproduttivi; per i bonobo o sicmpanze
nani l’intensissima attivitasessuale e
una forma per evitare o almeno ridurre i conflitti sociali acuti; molti esseri umani considerano il sesso semplicmente una attivita` straordinariamente piacevole e la generazione di una nuova vita che lo accompagna come un incidente di percorso da evitare.la condizione demografica umana consiglia di appoggiare il piu
possibile questo modo di vedere le cose per diminuire una natalita
assolutamente insostenibile, ma nello stesso tempo sostenere attivamente le coppie che decidono di mettere al mondo dei figli.lo stato si occupa, eccome, dei sentimenti e DEVE occuparsene, non per decidere che sentimenti debbano provare i cittadini, ma per regolarne per legge le manifestazioni.
cosi
vi sono reati come l'istigazione all'odio razziale (che e
un sentimento, cioeuna reazione emotiva), vi sono forme di sostegno alla solidarieta
, che e` un altro sentimento.l’unione civile di due omosessuali va vista appunto come una formazione sociale solidaristica ed ha ogni diritto di pretendere dallo stato di essere appoggiata.
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Qualcuno che leggesse solo il tuo commento penserebbe che è in risposta a un articolo di propaganda contro. Non è così, tutti i rilievi che fai sono contenuti nel post , comprese le parole della legge del 1983. Ho detto che la Cirinnà NON nomina le situazioni di surrogata, ma che sono possibili all’estero e tu non lo neghi.
Quando poi dici “da qui a pretendere che lo stato diventi stato etico e legiferi sui bisogni psicologici dei cittadini…” se non capisco male — il senso è esattamente ciò che sottolineo: chiedere allo stato di riconosce il “diritto all’amore” è chiedergli qualcosa che esula del suo compito.
Non è un articolo destinato a propaganda contro le unioni civili , che tanto passeranno, e nemmeno intendo sindacare cose vogliono gli omosessuali per se stessi,
è contro le spallate al diritto date in modo da incattivire l’opinione pubblica,
contro la fede nella biotecnologia,
contro la bussola starata della sinistra che inalbera privilegi borghesi come se fossero diritti e infine
contro le lobby che NON raccolgono le opinioni di coloro che mostrano di difendere ma le impongono. Basta vedere come devono tacere gli/le omosessuali contrari/e a ciò che la legge introduce palesemente e nascostamente per fiutare fascismo.
Purtroppo da sinistra prevale NELLA RETE su tutto quanto il desiderio di avversare le religioni, fingendole uniche paladine del matrimonio riservato agli etero, al punto da accecare se stessi e veder nero credendosi rossi.
ps. la visione solidaristica delle unioni omosessuali. ma certo, ma LGBT vuole parità e su quel solco si procede, altrimenti una legge ci sarebbe già da tempo, credo. 🙂
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Questo ” ma ho sentito come una specie di affanno angoscioso nel trattare l’argomento e una mancanza di serenita’ che, a mio parere, ti ha fatto deragliare sul piano argomentativo in alcuni passaggi per eccesso di emotivita’” è in perfetto stile social media dove una pianta vien fatta diventare una foresta tirando dentro tutto quello che allo scrivente non piace o decide essere sotteso a quanto ha letto.
Se l’argomento fosse “IL” Cirinnà, avrei certamente esaminato tutto il testo, ma non era mia intenzione e lascio il compito agli esperti di diritto. Quello che vorrei dire è a monte: un parlamento eletto con una legge incostituzionale sta legiferando su temi etici e sulla riforma costituzionale. Se il pubblico ragionasse con la mente invece di farsi trascinare dal sistema ghiandolare sarebbe questo l’argomento che avrebbe il rumore di un boato.
Veniamo allora al merito: la tesi centrale sulla quale non concordiamo. Tu dici “Lo stato deve soltanto garantire l’uguaglianza delle condizioni di vita concrete dei suoi cittadini, indipendentemente da chi decidono di amare.” Se questo fosse vero fin dalla nascita dello stato moderno , ovunque la legislazione avrebbe contemplato solamente l’istituto societario per regolare questo rapporto senza occuparsi degli esiti procreativi o al massimo con un codicillo per attribuire doveri economici affinché la prole non fosse a carico delle casse statali. Ribadisco che lo stato italiano non si occupa di amore e la parola è assente perfino dalla Costituzione. Se le mie info non sono errate un sentimento è comparso nella legislazione italiana nella legge Mancino contro i crimini di “Discriminazione, ODIO o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) e ad essere considerato e sanzionato non è il sentimento- che come tutti i sentimenti non è accertabile- ma la sua espressione in atti o parole.
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Che tristezza la notizia della “paternità” (?) di Vendola ieri…che tristezza la banalità con cui si tratta la nascita di un bambino: l’ultimo ad essere considerato.
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Quanto concordo con quel punto interrogativo fra parentesi e sulla constatazione della banalità. L’unico padre è Ed Testa, la madre non c’è, visto che la donna entra in questione solamente come “utero”, e l’ amore che viene tanto citato è amore per se stessi.
le risorse nazionali vanno in bombe, si piange su Ayal Kurdi morto sulla spiaggia scappando dalla guerra in Siria, e si gioisce per il “diritto” di fabbricare bimbi coscientemente con l’handicap di non aver una madre ma una fattrice.
Fino a che rimane qualcuno che percepisce la patologia di in_civiltà contemporanea abbiamo speranze.
Grazie del commento
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segnalo http://www.linterferenza.info/attpol/3351/
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L’ha ripubblicato su Alessandria today @ Web Media. Pier Carlo Lava.
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Grazie, specialmente ora che questo argomento è stato accantonato,”come se” non presentasse alcuna complessità presente e futura
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