Signor Presidente, la sua decisione di trasferire l’ambasciata americana nella Gerusalemme occupata non cambierà di certo i fatti sul terreno. Arabi e musulmani, in particolare i palestinesi, continueranno a gridare: ‘Gerusalemme è una città araba e rimarrà tale per tutti i musulmani e i cristiani del mondo’.
Signor Presidente, lei ha scelto un periodo molto difficile della nostra storia per portare a termine la sua decisione.
È perché sa che gli arabi sono estremamente impegnati dai loro dissidi interni e immersi in dispute e guerre, alcune delle quali effettivamente accese dal suo paese.
Questo vergognoso atto storico accade mentre i palestinesi vengono lasciati soli; indifesi, impotenti e senza il minimo sostegno da parte dei loro fratelli arabi o della cosiddetta ‘comunità internazionale’
Signor Presidente, lei ha deciso di pugnalare i palestinesi al cuore. Ha ucciso ogni barlume di speranza per la pace in Medio Oriente tra palestinesi e israeliani.
Molti hanno detto che il processo di pace è sia morto che inutile. Ma i palestinesi e la nazione araba dietro di loro, restano fermi nella speranza che un giorno possa esserci una luce alla fine del tunnel lungo e buio di 70 anni.
Spero che lei si renda conto che la sua decisione non aiuterà né i palestinesi né gli israeliani.
E ricordi che i palestinesi non si arrenderanno a Gerusalemme. Prendendo questa decisione, ha reso quasi impossibile raggiungere la pace.
Mag 14, 2018, Abdul Hamid Ahmad, caporedatore ed editorialista di Gulf News
Signor presidente mi sembra eccivo. Quale signore!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Signor presidente mi sembra eccessivo. Quale signore!
"Mi piace""Mi piace"