mcc43

“Dovete capire, nessuno mette suo figlio su una barca,
a meno che l’acqua sia più sicura della terra.”
Warsan Shire

da “Home”, A Refugee Poem, di Warsan Shire, poetessa anglo-somala
testo integrale della poesia nel blog austinrefugees.org

….

nessuno avrebbe scelto di gattonare sotto le recinzioni,
essere picchiato finché la sua stessa ombra non lo abbandona

o violentata, poi annegata, costretta sul fondo barca perché più sicuro,
o essere venduto, affamato, colpito al confine come un animale malato,

essere svilito, perdere il suo nome, perdere la sua famiglia,
trasformare un campo profughi in una casa per un anno o due o dieci,
spogliato e perquisito, trovare prigioni ovunque

e se sopravvivi essere salutato dall’altra parte con
“andate a casa” neri, rifugiati migranti sporchi,
richiedenti asilo succhiate il latte del nostro paese
lasciandolo a secco,
che avete un puzzo strano, selvaggio,
guarda cosa hanno fatto ai loro paesi,
cosa faranno ai nostri?

…..

migranti-barconi-italia-mediterraneo

La tragedia dimenticata: migranti morti in mare,
lo Stato si autoassolve

 

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