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Un grande arazzo, lungo 5 metri,  raffigurante la mappa del Mediterraneo sulla quale sono sovrapposti alcuni tratti del genoma umano: è il progetto artistico “Il filo dell’alleanza”, l’arazzo creato su disegno dell’artista palermitana Daniela Papadia e realizzato da gruppi di ricamatrici ebree, palestinesi, druse, beduine.

Donne di diversa cultura e religione che il 21 giugno hanno cucito insieme le varie parti dell’arazzo a Gerusalemme, presso il Pontifical Institute Notre Dame 

Perché il genoma umano? Daniela lo spiega in una intervista a Skytg24.
Il 99 % del DNA è identico in tutti gli esseri umani. “E’una rete stesa su tutta l’umanità, come se provenissimo da una sola coppia genitoriale. Ciò fa di ciascuno di noi un essere unico ma anche uguale a tutti gli altri. Una rete che in alcuni punti si strappa e allora occorre con pazienza riunire i fili. “

Il progetto è una performance itinerante. Già nel 2014 l’artista palermitana aveva guidato alcune donne del carcere di Rebibbia nella realizzazione dell’arazzo della Tavola dell’Alleanza con la raffigurazione del DNA. Un messaggio di solidarietà che ora, con l’arazzo mediterraneo ricamato in Palestina, si rafforza sottolineando il concetto che la “razza” è un gene per alcuni individui,  fra i molti in comune con l’intera umanità

Il Filo dell’Alleanza – anticipazione_ITA from francesco miccichè on Vimeo.

Nel video di presentazione de Il Filo dell’Alleanza lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua plaude a questo lavoro congiunto definendolo una vera partnership di cui le donne sono capaci  in quanto più vicine ai bisogni reali e concreti dell’esistenza.
Se parliamo di grandi ideali, se usiamo parole belle ma generiche come “pace” e “amore” inneschiamo discussioni, creiamo contrasti di opinione, mentre, sottolinea Yehoshua, se ci concentriamo sulle esigenze dell’esistenza, se ci accingiamo a migliorare concretamente la vita quotidiana ci avviamo verso il futuro.

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