Servizi Segreti e Rivoluzione negli affari militari.
Ucraina: laboratorio d’apprendimento per tutti gli eserciti.
– Il 5 marzo il quotidiano Haaretz in collaborazione con un pool di enti americani ha realizzato una conferenza internazionale dal titolo “Israel and the New World Dis_Order”. L’argomento: guerra in Ucraina e posizione di Israele. La contemporaneità: debolezza di Netanyahu per la contestata riforma del sistema giudiziario e la persistente neutralità nel conflitto. .
Nelle quattro ore della conferenza [video in fondo all’articolo] si sono susseguiti interventi di grande interesse e ampio respiro, pur con diversa formulazione, accomunati dalla tesi che lo stato di Israele dovrebbe coinvolgersi fornendo strumenti militari all’Ucraina. Fra i partecipanti anche un rappresentante di uno dei maggiori centri di potere nazionale.
Efraim Halevy, ex capo del Mossad, ha ricordato che a pochi giorni dall’inizio del conflitto il capo della CIA Bill Burns era volato a Mosca per avvisare Putin che la guerra probabilmente non l’avrebbe vinta.
– Il generale Giorgio Cuzzelli, docente di Sicurezza e Studi strategici, nell’intervista al canale You Tube di analisi militare Parabellum [video in fondo all’articolo] sottolinea che, tuttora, le guerre hanno grande impatto sulla società, essendo in via di principio un fenomeno sociale, anche se ora combattute da ristrette forze militari professioniste, il che tiene le opinioni pubbliche al riparo da quanto avviene realmente sui campi di battaglia.
“Ai massimi livelli la gestione dello strumento militare è alta politica”, pertanto lo strumento militare deve costantemente fare i conti con il livello politico. Ne abbiamo esempio a Bakhmut, da mesi assediata dalle forze russe che ora hanno accerchiato quelle ucraine. Il quotidiano tedesco Bild, confermato da Kyiv Indipendent, rivela un contrasto al vertice. Il presidente Zelensky ha reso Bakhmut un simbolo politico dichiarandola fortezza dell’Ucraina dove sconfiggere l’esercito russo. Il generale Valery Saluschnyj ( o Zaluzhnyi), e altri alti ufficiali ucraini con lui, consigliava una ritirata tattica. Parere inascoltato, lo strumento militare piegato dal potere politico con elevatissimo prezzo in vite umane perdute e mezzi distrutti, documentato dai Servizi Segreti di Israele. (nota*)
Negli anni 90′ con la Prima Guerra del Golfo, spiega il generale, si era avviata una rivoluzione degli affari militari, vennero acquisiti strumenti tecnologici intesi a ottenere sia la supremazia sull’avversario sia un minimo impatto sulle proprie popolazioni. Si è di fatto instaurata nelle società una percezione sempre più remota delle guerre, rendendole sopportabili dall’opinione pubblica per più lunghi periodi.
Il nuovo assetto militare dovrebbe dare gran prevalenza all’Occidente grazie alla sua superiorità tecnologica rispetto alla Russia, tuttavia allorché un conflitto ha assume caratteristiche tradizionali -truppe terrestri anziché massimo dispiegamento di forza aerea- come in Ucraina gli eserciti si sono resi conto di impresviste difficoltà. Tutta da ripensare la compresenza operativa del complesso tradizionale terrestre, del più recente aereo e del nuovissimo con i droni. Una consapevolezza diventata presente anche negli Stati Uniti, riferisce il generale Cuzzelli.
Il capo di Stato Maggiore della Difesa americana Mark Milley ha detto chiaramente: l’Ucraina ci deve insegnare tante cose perché non sono assolutamente sicuro che l’esercito degli Stati Uniti oggi, in un contesto convenzionale del genere, si comporterebbe meglio dell’esercito russo.
Mai come in questa fase storica i media sono strumenti incisivi nel sociale per diffondere la sensazione che la guerra è giusta qualora scatenata – almeno apparentemente – da altri, perché la raffigura come conseguente lecita azione di difesa.
La traccia della narrazione mediatica è affidata a figure di esperti, autorevoli agli occhi del pubblico più esigente, e a personaggi estranei ma equipaggiati di notorietà per l’audience meno esigente.
La narrazione consiste nel convincere l’Occidente che l’attacco russo mirava a: presa di Kiev/ cattura di Zelensky/ imposizione di un nuovo governo e, spingendo al massimo la costruzione del racconto, prevedere che Putin avrebbe poi minacciato l’intero Occidente. Il pubblico, portato per mano, deve arrivare a concludere che l’Ucraina combatte per la nostra libertà e che armando copiosamente l’esercito e le milizie ucraine la vittoria è certa, quanto il ripristino dell’ordine internazionale precedente.
Si descriveva l’Orso russo come potente macchina da guerra già vista in Siria, ma attribuendogli l’intenzione di una guerra lampo – shock and awe- fallita si può narrare come armata facilmente vincibile.
In considerazione dell’intromissione dei Servizi Segreti prima dell’avvio dell’operazione militare e della successiva constatazione sul campo della simile imperfetta rivoluzione degli affari militari, il conflitto assume la prevedibile caratteristica di guerra di lungo periodo.
Pur accusandosi reciprocamente di ostacolare la pace, le due potenze traggono dalla prosecuzione del conflitto non trascurabili “vantaggi”. Alcuni già chiari ai più come l’indebolimento economico dell’Europa, che giova agli Stati Uniti, e la scossa all’immagine di un Occidente inesorabilmente dominante, vista l’attrazione esercitata dal gruppo BRICS che giova alla Russia. Altri “vantaggi” probabilmente conosceremo solo quando diverranno evidenti gli effetti.
Sul futuro della guerra in Ucraina è necessario avere in mente due concomitanti incognite ingovernabili dai vertici delle due grandi potenze. Il convitato di pietra Cina, maggior nemico degli Usa e amico recente della Russia, e il sentire delle popolazioni occidentali inclini agli entusiasmi effimeri e insofferente al perdurare dei sacrifici.
Maria Carla Canta
Nota* da Il faro di Roma “Per la Russia in un anno di conflitto i Servizi Segreti israeliani parlano di 18.480 morti 44.400 feriti 323 prigionieri. Nessun disertore, nessun disperso; le perdite subite dall’esercito ucraino, riportate dalla CNN sono 259.085 morti, 83.952 disertori e dispersi, 246.904 feriti o mutilati, 28.393 prigionieri. Per quanto riguarda il materiale bellico il Mossad riferisce la perdita russa di 56 elicotteri, 889 tra carri armati e blindati, 427 pezzi d’artiglieria pesante, 12 sistemi di difesa aerea o missilistici; per le perdite di materiale ucraino rileva 212 elicotteri da combattimento, 6.320 tra carri armati e blindati, 7.360 pezzi d’artiglieria pesante, 497 sistemi di difesa aerea o missilistici.