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Da gennaio, più intensamente da febbraio, nel Mali è in corso la rivolta nella grande provincia Azawad da parte dei Tuareg del MLNA. Reciproche accuse tra rivoltosi e governo su collegamenti con Alqaeda e narcotrafficanti.
Dopo un eccidio di soldati dell’esercito regolare perpetrato dai Tuareg , nel sud del paese le famiglie dei militari  sono insorte per protesta contro il Presidente Amadou Touré, mentre era in corso un tentativo di mediazione con il MLNA sotto gli aupisci dell’Algeria andato, però, a vuoto.
Le elezioni, alle quali Touré aveva già dichiarato di non voler partecipare, sono/erano previste per il 29 aprile, ma già il 5 marzo nel sito delle Missioni, Misna appariva questa premonizione: “la situazione è tale che, non solo è incerto l’esito delle votazioni, ma è in forse il fatto stesso che si terranno ”
La ricostruzione dei fatti delle scorse settimane, e i paesi che hanno nella regione grandi interessi economici (Francia) e militari (Usa) sono negli articoli rintracciabili alla tag Tuareg.

22 marzo, ribellione militare
primo atto: via Twitter

Una ribellione è iniziata nel pomeriggio del 21 nel cmapo militare di Kati, presso la capitale Bamako; il Governo l’ha interpretata o cercato di contenerla, come una insubordinazione locale, inviando il Ministro della Difesa a parlare con i rivoltosi.

tempo reale, versione della Francia:  in rfi.fr / e tv5.org

Il  putsch: il 22 marzo alle cinque del mattino un gruppo di militari compare in tv, dopo averlo annunciato via Twitter,  e in una breve allocuzione comunica che, a scopo di “ristabilire la democrazia”, le Istituzioni da quel momento venivano sospese ed entrava in vigore  il copri-fuoco. Elemento scatenante la rivolta: la mancanza di mezzi militari per fronteggiare la ribellione Tuareg.
Il Presidente del neo-nato Consiglio nazionale per il recupero  della democrazia(CNRDRE), è il capitano Amadou Haya Sanogo, il  portavoce della Giunta militare è il luogotenente Amadou Konaré

 

* Scarso il  numero dei militari insorti, fra i quali due  soltanto gli ufficiali. Gli altri sono uomini del campo militare di Kati — un tweet della presidenza [https://twitter.com/#!/PresidenceMali] parla invece di soldati che rifiutano di raggiungere il luogo dei combattimenti  – Il portavoce del gruppo è un ufficiale insegnante di inglese dello stesso campo militare.

* L’esercito regolare ha opposto una limitata resistenza e gli ufficiali più alti in grado, secondo gli insorti, sono stati arrestati.

*Sulla sorte di Amadou Touré: prima la voce che si era rifugiato in un’ ambasciata, poi un tweet confermato dai media, dice che si trova con i soldati lealisti in un campo militare. Nel comunicato televisivo gli insorti hanno affermato che stava bene ed era al sicuro, senza affermare che fosse nelle loro mani.
 “Un diplomatico ben introdotto a Bamako, ha rivelato che nelle prime ore della rivolta, il presendente Touré ha contattato i servizi segreti francesi che gli hanno consigliato di lasciare il palazzo presidenziale prima dell’assalto dei rivoltosi. I Servizi segreti dell’Algeria hanno dichiarato di non aver avuto alcuna avvisaglia di quanto stava per avvenire e non hanno quindi allertato nessuno dei 4 paesi del Sahel [uniti nella lotta a AlQaeda].  da Sahel Intelligence  .

* A metà giornata il copri-fuoco decretato dagli insorti non è del tutto rispettato a Bamako, ma le attività sono ferme, pochissime le banche aperte, colpi di arma da fuoco, saccheggi, rally di militari e commilitoni che fanno il tifo.

* Romain Nadal, portavoce del Ministero degli Esteri francese si rivolge agli insorti “Ristabilite l’ordine istuzionale, astenetevi dal commettere violenze, liberate le persone detenute, rispettatene l’integrità fisica, in particolare del presidente   Amadou Toumani Touré.

In ossequio a quale prassi diplomatica,  una nazione straniera emana un ultimatum dai contenuti di tutta competenza del presidente Touré? Quale significato ha il contatto preso dal Presidente Touré con la Francia per decidere come affrontare la situazione?
La Francia tiene inchiodati gli occhi del mondo sugli eventi di Tolosa, ma quello al criminale ( suicida/ucciso secondo le ultime notizie) è l’unico assedio in corso?

* Usa: condannano l’insurrezione contro il potere costituito ed elogiano l’operato del Presidente 

* Ministro kenyota bloccato a Bamako- tutte le frontiere sono state chiuse —  comunica in Twitter le evoluzioni della  situazione; per gli utenti T. :  https://twitter.com/#!/wetangula_moses

* Parigi= il portavoce del MLNA, il movimento di liberazione dell’Azawad rilascia una dichiazione secondo la quale i combattenti del Mali aumentano le azioni per approfittare della confusione nell’esercito regolare.

**Croce Rossa: alle 18 circa il bollettino vittime è fortunatamente minimo: un soldato lealista ucciso dai “mutins” , golpisti, e un quarantina di feriti colpiti da pallottole vaganti, il che fa temere cecchinaggio.
Varie, invece, le ruberie

* UA, Unione Africana: ha condannato l’insurrezione e si riunisce in seduta straordinaria ad Addis Abeba
Condannano il putsch contro il governo di legittimo anche la UE, e l’Algeria. Nella condanna francese il tono è diverso, non esprime sostegno al Presidente, auspica che le elezioni non siano cancellate, sospende contributi al paese, tranne quelli prettamente umanitari.

* Dichiarazioni politiche interne: Mamoutou Thiama, canddato favorito alle elezioni, afferma di non stupirsi della ribellione, visti i numerosi scacchi subiti da parte dei combattenti del MLNA, e che in queste condizioni le elezioni del 29 aprile non possono aver luogo.  da Jeune Afrique

* Bamako: soldati ubriachi si sono introdotti nel palazzo presidenziale e stanno effettuando razzie di televisori, computer , stampanti e fotocopiatrici. Pickup pieni di mutins con bottiglie di birra e mitra, percorrono le vie della città sparando raffiche a caso.  Il portavoce della giunta Militare Konare ha invitato i cittadini a stare calmi e riprendere le attività; e chiede ai suoi si sospendere i raid.

Come per la Libia, la comunità internazionale sembra essere stata presa di sopresa. Vari commentatori sottolineano che il Mali costituiva, nel panorama africano, un esempio di istituzioni democratiche. Il fatto che Touré si fosse astenuto dal ripresentarsi alle elezioni lo conferma in quanto, dopo due mandati, una rielezione avrebbe potuto avvenire slo con una modifica della Costituzione. L’atteggiamento del Governo di fronte alle contestazioni della cittadinanza seguite al massacro di soldati nell’Azawad  è stato di disponibilità al dialogo, ed anche nelle prime ore dell’isurrezione militare in corso ha tentato una mediazione.
Le accuse provenienti dai militari vertono principalmente sulla mancanza di mezzi per affrontare i combattenti Tuareg  [c’è da dire, tuttavia, che gli Usa hanno programma di addestramento contro le bande di AlQaeda che evidentemente non funziona con i Tuareg ] i quali dispongono invece di attrezzature più potenti e in quantità superiore provenienti dalle razzie nelle caserme libiche.
La Francia sta esercitando una regia della situazione, sia inducendo il Presidente a lasciare il Palazzo, sia lanciando ultimatum ai rivoltosi. Tutto questo va a vantaggio  dei Tuareg del MLNA, dando corpo alle accuse – pubblicate dai media del Mali nelle settimane scorse – contro la Francia come fiancheggiatrice della ribellione Tuareg  nell’Azawad. ( ved. post )

23 marzo
secondo atto: i saccheggi

Presa  d’assalto la casa di un altro dei candidati favoriti alle elezioni ed ex ministro delle finanze, 
SoumaïlaCissé
Sono arrivati, entrati ovunque, hanno vandalizzato, saccheggiato, fracassato tutto; mi sono salvato stando nascosto.  La situazione è grave e completamente caotica. Un grosso passo indietro per la democrazia ” .
Fa un certo contrasto questa “devastazione” della sua casa con le immagini cui ci hanno abituitati i ribelli libici.

* Sostegno politico al CNRDR arriva dal partito SADI che da settimane chiedeva le dimissioni di Touré sulla base di varie accuse, consueta quella di atteggiamento debole; nel contempo dichiara pieno appoggio agli insorti. Questo rappresenta indubbiamente un salto di qualità e probabilmente inizia a designare l’orgine, interna, di questo “ammutinamento” . Sebbene riconosciuto internazionalmente come sistema democratico, quello del Mali era un sistema che ruotava intorno al consenso alla persona del presidente [Touré aveva condotto un colpo di stato contro il regime ventennale di Traoré, poi aveva permesso la transizione alle elezioni e al governo di civili, per tornare al potere nel 2002 vincendo le elezioni] ma questo aveva lentamente spento le opposizioni, spingendo i partiti a differenziarsi molto poco dalla sua politica. Ora i malumori nascosti stanno emergento, a giudicare da questa posizione del partito SADI.

* Dopo il saccheggio,  una parte del palazzo presidenziale è stata incendiata. Il numero dei morti dall’inizio della rivolta è salito a tre.

  • Utile riassunto logistico

* Dov’é il Presidente Amadou Toumani Touré?
Alle 13, un comunicato del portavoce del Ministero degli Esteri francese recita “Abbiamo cercato di contattare il Presidente senza successo e non sappiamo in quale locatà egli si trovi” aggiungendo un nuovo appello ai rivoltosi affinche “preservino” la sua vita.   Il tono è più morbido rispetto a ieri; probabilmente i contatti fra la Francia e i rivoltosi sono in corso.
* Amadou Sanogo , presidente del
CNRDRE (il nuovo consiglio direttivo) ha dichiarato che i dirigenti del “regime” di Touré sono detenuti e in buona salute, in attesa di essere consegnati alla Giustizia. Per quanto riguarda Touré, sarebbe egualmente trattenuto in custodia in un loro campo militare, di cui non vuole rivelare la località, ma che si ritiene sia in/presso Bamako.
QUI : intervista di Sanogo, Lynn Pascoe, segretario aggiunto del Consiglio di Sicurezza Onu, che richiede l’immediato ripristino del governo democraticamente eletto, e conferma che il Presidente è detenuto dai rivoltosi.

  • Il versante politico dei rivoltosi:
    Amadou Sanogo  Ha pianificato la creazione di un Comitato aperto a tutti i partiti politici e alle organizzazioni della società civile. In un’altra intervista alla tv nazionale, ha dichiarato che i Tuareg che stanno combattendo per l’indipendenza possono  unirsi all’esercito o aspettarsi di venire trattati con fermezza. “Gli dò la possibilità, altrimenti farò quello che devo fare”

E’ strano un ultimatum  ai Tuareg da parte del gruppo che afferma di essersi ribellato perchè  privo di mezzi adeguati a contrastarli. C’è qualcuno che intende fornirglieli? O il compito di portare il paese verso la spaccatura territorale è già portato a termine? Sono domande che avranno risposta nei prossimi giorni-

* Mali sospeso dall’Unione Africana, decisione presa nella tiunione stradinaria di Addis Abeba; una commissione della UA e della comunità economica africana si recherà a Bamako per incontrare il CNRDRE e chiedere l’immediata cessazione della rivolta e il ripristino della democrazia.

* Bloccata l’azione dell’esercito, nel Nord  i Tuareg non trovano più resistenza e neil sito del  MLNA annunciano la conquista di altre città. 

*Con le frontiere chiuse, al confine con la Costa d’Avorio decine di camion sono in attesa, carichi di generi deperibili per il gran caldo.  L’attività nella capitale è al minimo, i soldati si dedicano al saccheggio.  Nonostante l’appello di Sanogo a rispettare la proprietà privata, i furti continuano anche alle pompe di benzina,  che ormai scarseggia e il cui prezzo è raddoppiato  in 24 ore.

* Del  capitano Amadou Sanogo ora si sa qualcosa di più: era arruolato nel programma americano di addestramento antiguerriglia e faceva la spola fra il Mali e gli Usa.

* Sulla sorte di Touré le notizie tornano ad essere contraddittorie. Secondo la UA sarebbe con i lealisti, mentre Sanogo aveva lasciato intendere il contrario.
Ma la famiglia del Presidente? La consorte Lobbo era molto attiva nella vita dello stato,  in prima fila durante la crisi delle “mogli”, quando a seguito dei molti congiunti caduti sotto le armi dei Tuareg,  avevano preso d’assedio il palazzo presidenziale.
Era il mese di febbraio e questa notizia  somigliava ad una rivolta dei sentimenti, ma poco per volta la loro richiesta di una maggiore sicurezza si è sviluppata nella rivolta dei soldati
stessi . Quanti siano i rivoltosi non è ancora chiaro, ma  non sembra possibile che un capitano e un luogotenente possano, senza l’aiuto di ufficiali degli alti comandi, prendere il comando del paese.


 * Sul piano internazionale chi rischia di pagare un alto prezzo di questo putsch è l’Algeria che non conosceva da anni una instabilità di questa portata ai confini meridionali. Ora alle formazioni Tuareg e alle bande di AlQaeda si aggiunge  il rischio di una guerra intestina nell’esercito del Mali.

In quella zona può  esserci ancora la nostra  Rossella Urru , rapita a Tindouf. Una provincia algerina dalla quale è facile passare in Mauritania, in Marocco, ma anche nel Mali. C’erano notizie secondo le quali il Presidente Touré si era impegnato per la sua liberazione.

24 marzo
terzo atto: putsch avvenuto, ma in stallo

* La società civile, i maggiori partiti, lo stato maggiore dell’esercito restano sordi al richiamo del capitano Sanogo e dei suoi compagni. Qui il testo della dichiarazione di condanna da parte dell’Ambasciatore del Mali negli Usa.

La destabilizzazione, la probabilità che le elezioni siano annullate, le ricadute economiche sulla popolazione (aumento dei prezzi, mancanza dei generi di importazione che deperiscono alle frontiere, come farina e riso,  perdita anche sulle esportazioni come il cotone)   e l’ulteriore perdita di controllo sul Nord sono perfettamente riusciti. A che pro, vista la dichiarata volontà di restaurare la democrazia, è ancora da comprendere e da vedere.

In varie città i ribelli hanno effettuato arresti, sempre chiusi gli aeroporti e le frontiere, ‘attività è al minimo nella capitale, e a Timbuctu dove si prevede una prossima avanzata dele milizie del MLNA, ma per i Tuareg ci sono sia vittorie che preoccupazioni.

* Tuareg A fronte della conquista di almeno due città e della possibilità di controllare anche Timbuctu, vi è l’incertezza di fronte al vuoto di potere. Questa la dichiarazione di un membro dell’ufficio politico del movimento
” Siamo sempre pronti a negociare. Bisogna che l’attuale potere sia ben installato, che abbia dietro di sè la classe politica, e che noi possiamo avere la garanzia che sia sostenuto dalla e grandi potenze, UE, US, Francia, ecc.  Ci preoccupa che  non abbia ancora sufficiente legittimità per pronunciarsi su un problema di quasta portata”

* Dove sia ATT, così tutti chiamano Amadou Toumani Touré ancora nessuno lo ha scoperto.

Il Punto di vista dell’Algeria

Sul quotidiano algerino EL Watan un articolo molto duro contro il presidente Touré, di cui tener conto perchè l’Algeria conosce  la situazione meglio di quanto la comprendano i media internazionali. Le accusa sono simili a quella dei rivoltosi.
Aver consentito che AlQaeda si installasse nel poverissimo nord, l’Azawad principalmente abitato dai Tuareg, che è il paradiso del cartello sudamericano della cocaina, dei trafficanti di armi e dei contrabbandieri;  si sospetta un accordo sotto banco: nessuna azione di AlQaeda in Mali, nessun intervento dell’esercito.
Aver consentito il ritorno, e l’installazione in campi, dei combattenti dalla Libia massicciamente equipaggiati, con l’intenzione, affermava il Presidente, di controllarli meglio. Ovviamente, con una tradizione di ribellioni autonomiste alle spalle, armi a disposizione e un Presidente, che a fine mandato non aveva interesse ad opporsi fermamente, i Tuareg hanno dichiarato guerra al governo– vedere qui

L’efficienza e la brutalità dei loro attacchi ha indotto  i soldati – manifestamente mal equipaggiati, senza adeguati  mezzi di comunicazione e di trasporto, poco addestrati –  inviati al nord si siano sentiti  come carne da cannone. Molti si sono uniti ai ribelli o hanno rifiutato di contrattaccare, mentre gli altri sono rimasti negli accampamenti.
A questo punto la relazione di  El Watan introduce un fatto non riportato dai nostri media:  sono di nuovo entrate in scena le donne
Il 19 Marzo, le mogli hanno occupato le strade della città Kati , sede di guarnigione, chiedendo armi per i soldati al fronte, assistenza per i feriti e le dimissioni del Presidente della Repubblica.
Preso in contropiede, il ministro della difesa, generale Sadio Gassama e il generale capo degli eserciti, Poudiougou, giovedì 22 si sono recati sul posto per placare gli animi. Sono stati accolti da  fischi, accuse e infine sequestrati e ciò  ha indotto la scorta a usare le armi. Dei manifestanti sono rimasti feriti, la notizia si è sparsa subitaneamente, sono accorsi soldati e sott’ufficiali,  hanno saccheggiato i magazzini di armi e munizioni. Poi, pesantemente armati, hanno percorso i 15 km. che li separavano da Bamako e si sono diretti prima alla sede della tv nazionale [dove hanno rilasciato la dichiarazione ] e poi al palazzo presidenziale.

Il resto è la storia del 22, 23 e 24 tuttora in – torpida – evoluzione poiché al potere nel paese in questo momento c’è il vuoto.

Opinionisti del Mali

Mentre ora ATT è accusato, da due parti, di debolezza,  nelle opinioni di qualche anno si trovano encomi interessanti, uno in particolare.
Da Bamanet, fonte interna al Mali, un articolista ,interrogandosi su come avrebbe dovuto  essere il successore di Touré, scriveva :
“Senza revanscismo, dovrà essere sollecito nella lotta contro la corruzione e la criminalità finanziaria. Il grande merito di ATT è stato aver creato a questo proposito della documentazione, con i vari rapporti di controllo e verifica ispettiva esistenti; gli basterà avere il coraggio politico di trasmetterli semplicemente alla Giustizia perché questa faccia il suo corso.”

Che questo inatteso putsch, per ora molto alla buona, comporti la sospensione delle elezioni, dunque,  fa gioco all’entourage dei potenti corrotti, ai quali non serve una vera rivoluzione, al contrario: solo quel tanto di confusione che dia il tempo di affossare tentativi di  procedimenti giudiziari.

Nonostante le varie trame che Usa, Francia, criminalità internazionale, terroristi intersecano nella regione, potrebbe non essere escluso che questa volta si tratti di una faccenda domestica in cui convergono varie riluttanze: quella dei soldati a farsi ammazzare per nulla,  quella delle voraci cavallette a farsi catturare. E perfino quella della componente femminile della società  a veder spargere il sangue inutilmente dei suoi  famigliari, perchè no. 

  Dopo twitter e la tv, ora YouTube:
giovani maliani contro il SanogoShow

e in Twitter foto, Putsch Info  con ironia, in altri video li chiamano “pinguini” che massacrano prima di tutto la lingua francese. Siamo a un passo dal rap anti-putsch…

* Il presidente del Parlamento del Mali , Dioncounda Traoré, era in visita nel Burkina Faso il giorno in cui è scoppiata la rivolta e si trova bloccato laggiù dagli avvenimenti.
* Bloccato a Bamako il ministro kenyota Mose Wetangula, che è passato da Twitter a FB, ed aggiorna in tempo reale sulla sua situazione. Varie promesse di lasciarlo partire, insieme alla ventina di kenyoti che vogliono lasciare il Mali, ma sono sorte complicazioni e rimane nel suo Hotel dove ha ricevuto la visita … dell’ambasciatore francese. Una detenzione non “professionale” che gli lascia ampio spazio per le relazioni sociali.

prosegue in Bamako live: quello che qui non si racconta del Mali