Lo stato di Israele è accusato dallo stato del Sud Africa alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) per genocidio del popolo palestinese della Striscia di Gaza. Già il 15 ottobre 2023 oltre 800 studiosi dei conflitti e professionisti del diritto internazionale avevano firmato una dichiarazione per mettere in guardia la comunità internazionale sulla possibilità di atteggiamento genocidario delle forze israeliane a Gaza.

Tra i firmatari della dichiarazione (testo)  figurano eminenti studiosi dell’Olocausto e del genocidio.  L’elenco delle firme è preceduto da
“I sottoscritti lanciano un appello urgente agli Stati affinché adottino misure concrete e significative per favorire individualmente e prevenire collettivamente atti di genocidio, in linea con il loro dovere legale di prevenire il crimine di genocidio. Essi devono proteggere la popolazione palestinese e garantire che Israele si astenga da qualsiasi ulteriore incitamento a genocidio e perpetrazione di comportamenti vietati dall’articolo II della Convenzione sul genocidio.”

Qui il testo integrale della Convenzione.

Il 29 dicembre 2023 lo stato del Sud Africa ha denunciato formalmente Israele. La presentazione del caso davanti ai 15 Giudici della Corte Internazionale di Giustizia  e la difesa di Israele sono avvenute rispettivamente l’11 e il 12 gennaio 2023. 

La Corte ICJ non ha una propria autorità coercitiva per obbligare gli stati a rispettare le sentenze emesse. I suoi processi possono durare anni, ma in questo caso, avendo richiesto il Sud Africa misure urgenti per interrompere l’azione di Israele (ciò in linea con il testo della Convenzione per la prevenzione, oltre che repressione,  del genocidio) la Corte si esprimerà in tempi brevi; nel caso di accettazione della richiesta sudafricana dovrebbe seguire un voto all’Assemblea Generale dell’ONU.

Nel sito della ICJ sono pubblicate per esteso le richieste del Sud Africa;  la posizione di Israele è “richiesta di respingerle”. Con i video seguenti, sottotitolati in italiano, (Nota 1) presentiamo fasi significative del dibattito.

1-Presentazione del Sud Africa delle prove dell’ intento e condotta genocidaria dello stato di Israele in Gaza dal 7 ottobre  affidata all’avvocato Adila Hassim.

 2-Nel video seguente – relativo all’intera seduta del secondo giorno – gli interventi dei 6 rappresentanti la difesa di Israele.
Viene negata la competenza della Corte di Giustizia Internazionale sostenendo che le denunce del Sud Africa si riferiscono alle leggi sui conflitti armati, non a quelle sul genocidio. Secondariamente si sostiene che casuali commenti dei politici israeliani che palesino intenti genocidari non riflettono la politica degli organi statali e che i danni ai civili palestinesi durante la guerra sono il risultato dell’uso massiccio di infrastrutture civili da parte dei miliziani di Hamas per scopi militari. Nell’insieme della seduta, la parola Hamas è ripetuta ben 132 volte, a significare che il passato non ha rilevanza alcuna. (Nota 2)

L’intervento più esteso (da minuto 34‘) è dell’accademico britannico  Malcom Shaw. Esordisce definendo scandaloso che il Sud Africa ponga la questione di Gaza nel contesto dei 75 anni di attività di apartheid praticata dallo stato di Israele. 

La competenza della Corte Internazionale di Giustizia è garantita dall’essere Israele e Sud Africa entrambi firmatari della Convenzione contro il genocidio, e nessuno dei due stati ha fatto opposizione all’art. 9 riguardante la Corte che ha il compito di accertare la perseguibilità “Le controversie tra le Parti contraenti, relative all’interpretazione, all’applicazione o all’esecuzione della presente Convenzione, comprese quelle relative alla responsabilità di uno Stato per atti di genocidio o per uno degli altri atti elencati nell’articolo III, saranno sottoposte alla Corte internazionale di Giustizia, su richiesta di una delle parti alla controversia. “

Maria Carla Canta

Note

Nota 1: video dal sito Rumble News e Varie , traduzione in italiano di Stefano Alì, account Twitter-X

Nota 2: Non è iniziato tutto il 7 ottobre 2023

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