E’ una delle citazioni più fortunate “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”. L’ha appuntata come una medaglia sul bavero di Marie François Arouet, nickname Voltaire, una sua biografa. Lui non l’ha né detta né scritta. Come avrebbe potuto nutrire tanta magnanimità, lui che auspicava dalle autorità ginevrine una severa azione contro le opere di Rousseau? Molte sue frasi non compaiono nelle traduzioni moderne. Offuscherebbero il mito, paradossalmente costruito dai posteri, del cultore dell’Illuminismo.
Nella sua vita Voltaire ha amato soprattutto il protagonismo e il denaro; amava il gioco d’azzardo e fra i suoi lucrosi affari, anche il prestito: a tassi esorbitanti. La disinvoltura scevra da scrupoli con cui gestiva la vita finanziaria gli è valsa perfino un libro Ménage e finances de Voltaire, del 1854.
Ha alternativamente blandito e azzannato i potenti, è stato esule e cortigiano.

Si è salvato dalla cattura nascondendosi nella casa di campagna della fedifraga ed insigne scienziata Emilie de Châtelet.

Si è reintrodotto a corte grazie alla protezione della favorita regale ed eminenza grigia del potere in Francia Madame de Pompadour.
Ciononostante, Voltaire si rivela senza pudore un ingrato e patetico misogino :
Il suo, della donna, sangue è acquoso, la carne meno compatta, i capelli più lunghi, le membra più arrotondate, le braccia meno muscolose, la bocca più piccola, i glutei più sporgenti, i fianchi più ampi, la pancia più larga. Queste caratteristiche distinguono le donne in tutto il paese, in tutte le specie, dalla Lapponia alla costa della Guinea, in America come in Cina.
Pedestri argomentazioni di cui si può sorridere, non lo si può fare, invece, sul disprezzo per i popoli non caucasici. Voltaire è stato un razzista quando ancora il concetto di razza non era stato (erroneamente) delineato, e il suo miope disprezzo ha fatto commercio di esseri umani con la leggerezza morale e la razionalità ipocrita dell’uomo avido.
“Non compriamo schiavi domestici che tra i negri, e siamo oggetto di critiche per questo commercio. Chi fa traffico dei suoi figli è più condannabile che l’acquirente. Questa negoziazione dimostra la nostra superiorità. Colui che si dà un padrone è nato per averlo”.
E al socio in affari:
“Mi congratulo con voi per la buona riuscita della nave Congo, arrivata così opportunamente sulla costa africana per evitare la morte a dei negri sfortunati … Sono felice di aver fatto un buon affare, allo stesso tempo una buona azione… c’è una tragedia inglese che inizia con queste parole: mettere i soldi in tasca e ridersela del resto. Non è tragico, bensì sensato.”
Se la pelle scura rende l’essere umano una merce, secondo Voltaire gli Zingari cosa sono?
“Un ammasso disprezzabile di gente sconosciuta detta Boemi in Francia, o Egiziani, Gipsy, Siriani .. che hanno cominciato a scomparire dalla faccia della terra in quanto, nei nostri tempi, gli uomini sono meno infatuati di ciondoli, talismani, predizioni e possessioni.”
L’ignobile avversione per i popoli non europei sale alle stelle verso gli Ebrei, coltivando i pregiudizi con la fantastoria e, pur detestando gli islamici, lodando il coraggio degli Arabi per poter più agevolmente disprezzare gli Ebrei.
“Non crederemmo che un popolo tanto abominevole abbia potuto esistere sulla terra. Ma, siccome questa nazione racconta di sé nei libri sacri, dobbiamo crederlo.
Vediamo il contrario, in tutti gli annali del popolo ebraico, nessuna azione generosa. Né ospitalità né liberalità, né misericordia….. Zero cortesia, nessuna scienza, nessuna arte perfezionata in nessun periodo da questa nazione atroce.”
Non sono queste le citazioni peggiori e una lettura più completa, nell’articolo sopra citato, chiarisce che François Marie era del tutto inconscio di se stesso: quello che credeva di intravedere là fuori erano i suoi propri demoni interiori.
Voltaire è stato un Massone, della stessa loggia di Benjamin Franklin, è stato un razzista, un mercante di schiavi, uno strozzino, un misogino, un cortigiano, un denigratore delle religioni, un creatore di aforismi che non metteva in pratica. Eppure… Voltaire gode di grande stima presso scuole di pensiero in antitesi fra loro.
Perché?
Il sospetto è che la fortuna dipenda dal suo smaccato antisemitismo, mala pianta europea che, a parere di molti, sta rifiorendo in Europa. Come Voltaire vede negli Ebrei la sua propria Ombra ignorata, l’Europa si arrabatta fra antisemitismo e islamofobia per non riconoscersi come da secoli e secoli è: una sfruttatrice colonialista.
In un suo pamphlet, il celebrato autore del Trattato sulla Tolleranza scrive : si ha pietà di un folle; ma quando la demenza diventa furore, lo si lega. La tolleranza, che è una virtù, sarebbe in quel caso un vizio.
Parlava di se stesso, François Marie, ma lo ignorava.
Sei un kamikaze, conosco gente che ti appenderebbe …
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lol… anche io ne conosco, e sono proprio loro, razzisti elevati all’ennesima, e fedeli volteriani che mi hanno stufato!
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MI trovo d’accordo con questo aspetto caratteriale di Voltaire che hai analizzato!
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… perché tu non sei un bieco razzista che usa Voltaire come stampella…:)
Grazie infinite per la visita…
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Terribile Voltaire ….
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Il primi misogini però restano sempre loro: Aristotele e Paolo. Tanti se la prendono con Platone (grazie ai nazisti che adottarono, senza capirci un tubo, La Repubblica), ma Aristotele era il vero mostro.
Bisognerebbe comprendere la mentalità dell’ epoca, questo sì, ma certe cose fanno orrore lo stesso.
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Il motivo del post è nella tua ultima osservazione: attenzione per la mentalità delle epoche in cui vivono, e che descrivono, i pensatori. Nell’epoca di Voltaire il suo essere élitario era del tutto banale fra gli intellettuali, appena temperato da qualche satira ai monarchi, al contrario di Rousseau che “vedeva” la condizione collettiva. Ciò è più che mai necessario nel presente che consta di 7 miliardi di persone. Lo sguardo complessivo include le donne comuni che vivono gli stessi basilari problemi degli uomini comuni.
Grazie della visita e del commento
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E infatti la donna ha dovuto aspettare le grandi guerre per vedere qualche diritto, e non perché di colpo gli uomini avessero acquisito una qualche sensibilità, ma unicamente perché molti uomini erano morti al fronte e ormai le donne, anch’ esse operaie, lavoratrici, erano loro a portare il pane a casa, non erano più ignorabili, soprattutto con l‘Unione Sovietica che le metteva al pari degli uomini.
Quando si parla di diritti e discriminazioni, purtroppo, i motivi sono sempre e solo strategie politiche: il colonialismo doveva giustificare la schiavitù, l‘America deve giustificare le sue guerre creandosi nemici (i talebani prima, l‘Isis oggi, entrambi prima armati dagli USA e poi messi all’ indice) e spaventare l‘opinione pubblica.
Se avessimo un’ idea meno romanzata della storia e se mettessimo a fuoco solo i giochi politici (geopolitici), ci spiegheremmo molte più cose.
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