[…] Oggi, l’America è ancora una volta impegnata a formare una coalizione contro lo Stato islamico (ISIS) e cominciare un’altra guerra nella regione. Tralasciamo per un momento la questione se l’ISIS ha oppure non ha la capacità di combattere contro gli Stati Uniti, il problema principale riguarda i civili, le persone comuni. Quante dovranno fuggire dalla guerra, quante moriranno, quante famiglie saranno annientare, paesi e città distrutti. Per i civili ci saranno solo morte e oppressione poiché – a causa della logica degli Stati Uniti – questa gente potrà solo combattere contro l’ISIS per per conto dell’America oppure diventare bersaglio (come accaduto già agli afghani) di indiscriminati bombardamenti della coalizione americana; per la distruzione di interi villaggi e città basterà rilasciare dei comunicati stampa manipolati.
Ora poniamo la questione, come si è arrivati a questo scontro? Chiaramente l’America è responsabile di questa situazione, proprio come in Afghanistan, perché ha instaurato e sostenuto un governo brutale, corrotto e irresponsabile, apertamente respinto dal popolo iracheno. E ‘solo il risultato naturale di una tale oppressione se in Iraq si è prodotta una spirale fuori controllo.
Seconda questione: il governo americano, l’opinione pubblica, gli intellettuali e la classe colta possiedono il senso comune per programmare una valida alternativa alla guerra? Se la risposta è sì, allora perché tanta enfasi sulle soluzioni belliche? Perché non il ricorso ad altre misure? Se, invece, vi è mancanza di pensiero razionale e capacità di pianificazione (e gli indizi suggeriscono che è così), allora si dovrebbero ascoltare le raccomandazioni costruttive di altri studiosi […]
Qual’è la fonte di queste considerazioni?
Una ONG? Gino Strada? Massimo Fini? Il M5S? O Noam Chomsky?
Potrebbe. Invece il testo prosegue:
L’Emirato islamico ha già raccomandato e ancora ribadisce di rifiutare la politica muscolare e le invasioni, lasciando che le nazioni decidano da sole il proprio futuro, anche nell’interesse dedgli Stati Uniti e del mondo intero”
E’ uno stralcio da un articolo nel sito dell’
ISLAMIC EMIRATE OF AFGJHANISTAN, Voice of Jihad.
shahamat-english.com
dal titolo Why is America anxious and restless!!?
Il brano si trova metà dell’articolo, dopo le consuete
invocazioni al Dio e le citazioni coraniche.
Ora, mentre la coalizione già sta bombardando l’Iraq, dove il governo nuovo e fantoccio parimenti a quello vecchio accetta, e la Siria, dove Assad non è stato consultato ma non ha nemmeno protestato troppo – e questo si rivelerà un calcolo politico fallimentare – la questione da porsi è quella accantonata dall’autore dell’articolo.
Perchè i movimenti islamisti vengono mediaticamente “riassunti” sotto il marchio della decapitatrice di occidentali ISIS? Perchè ISIS ha agito tanto platealmente e insistentemente per provocare questo intervento?
O si sente sufficientemente in grado di impegnare una coalizione dei paesi meglio armati del mondo, con altri famigli che si affrettano ad aderire, e allora sarà davvero una guerra di lunga durata da cui nessun paese uscirà, per lo meno economicamente, indenne.
O non lo è, e il compito della leadership dell’ISIS consiste nel creare le condizioni per una vittoria targata America contro “l’Islam cattivo”, precondizione di un programmato allargamento della conflittualità nell’area.
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Quando verranno ascoltati i bollettini che recitano
“colpite basi dell’Isis”
e talvolta, di sfuggita, citata qualche vittima innocente,
si dia consistenza alla notizia aggiungendo mentalmente un’immagine…
E’ tutto terribilmente vero. Così come è terribilmente vero che l’ennesima guerra viene fatta accettare da gran parte dell’opinione pubblica internazionale dopo una campagna mediatica continua. La storia si ripete, sì
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😦 incredibile…
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Vero che è spiazzante? Distanza abissale dai video Isis, assonanze con le valutazioni di molti in Occidente. Oltretutto sto vedendo video di manifestazioni in vari paesi della Siria contro la coalizione occidentale,
questo è un fermo immagine da un video, un attimo prima di dargli fuoco, vale un discorso,
https://scontent-a-cdg.xx.fbcdn.net/hphotos-xpa1/v/t1.0-9/1653524_768748029830741_4412091618850864706_n.jpg?oh=173e46932eb63f7feb9709b81e4ad5f3&oe=54CE4813
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Vale un discorso…anche tutta sta paura che stan mettendo in giro sull’isis …vero che non è da sottovalutare ma son convinta che stiano esagerando a mettere contro le persone le une con le altre.
Prima ci trasmettono la paura dei talebani ora dell’isis.
A pagare son sempre i civili.
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