A prima vista nulla sembra accomunare i due uomini,
e non è detto che incontrandosi si piacerebbero,
però nella più fondamentale delle caratteristiche usate nella vita politica sono gemelli.
Galleggiano a pelo d’acqua e surfeggiano con eleganza fra le onde.
Mustafa Abdul Jalil, professore di sharia e Ministro della Giustizia, è l’uomo che firmava le condanne utili a Gheddafi. Potrebbe esserci nell’atto di rovesciare un regime un target più odiato?
Direi che dovrebbe essere assai più odiato dell’ambasciatore libico all’Onu, Omar Dorda, che è, lui, in stato di coma per l’umanitario trattamento ricevuto in prigione dagli scagnozzi di Jalil .La differenza fra i due è che Dorda era rimasto coerente, Jalil ha fatto il salto della quaglia, dopo aver invitato i cacciatori ed essersi preparato il paracadute.
Da due anni storceva il naso e si confidava con l’ambasciatore americano a Tripoli Gene Cretz e questi relazionava : “Embassy noted that Jalil is “considered to be a fair-minded technocrat.” Un equanime tecnocrate.
Flirtava con la Human Rights Watch (e la sede libica poi chiuderà gli occhi su tutti gli eccidi commessi dalle bande CNT) , palesava il suo dissenso con una lettera di dimissioni, subito ritirata appena gli è stato chiesto di restare.A margine: quanto era repressivo il regime gheddafiano se teneva nel governo questa anguilla?
Lasciamo da parte incontri segreti, maneggi, ambiguità, resta il dato incontrovertibile che era lui a mettere in azione il boia. Eppure a ribellione appena scoppiata lo troviamo in vetta al Consiglio di sicurezza, coi piedi sulla tavola da surf marcato Nato.
Mario Monti: il suo master a Yale lo mette in grado di far di tutto un po’, dall’advisor per Goldman Sachs a rettore dell’Università (costosissima: per rampolli in rampa di lancio) Bocconi, nonché estesore di libri “bianchi” per la Ue. E ricorda Ida Magli , anche Commissario europeo sotto la presidenza Santer. Un’onda anomala, ma non assassina, lo costringerà alle dimissioni.
“per l’accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” messi in luce dal Collegio di periti nominato appositamente dal Parlamento Europeo. La Relazione fatta da questi Saggi al Parlamento, nonostante la prudenza del linguaggio ufficiale, fa paura.
Si parla infatti dell’assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell’amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all’interno della Commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”; di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini” l’erogazione non controllata di oltre 7.000 miliardi nell’ambito dell’Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza (miliardi usciti dalle nostre tasche, naturalmente, e che dovevano andare, ma non ci sono arrivati se non in minima parte, ai bambini della Bosnia, del Ruanda morenti di fame).
Se non si sa praticare il surf, se non si ha un peso inconsistente per stare sempre a galla, si diventa rossi per la vergogna e si sparisce dalla vita pubblica. Invece, un leggero surfista sulla tavola marcata Bilderberg sale alla nomina di Senatore a vita. Giusto in tempo per entrare in aula, provare il seggio, prepararsi all’onda napolitana che lo accomoderà sulla sedia ancora calda di Berlusconi.
A margine: quanto è super partes, come la carica prescrive nella democrazia italiana, questa manovra presidenziale?
Come dire? Diversa la lingua, diverso anche il sarto,
ma la tempra dell’uomo è la medesima:
buona per tutte le stagioni, con la benedizione laica del Nuovo Disordine Mondiale.
siamo cosi stupidi! possibile che non ci rendiamo conto del fatto che, ce la stanno passando sotto il naso, ce la lasciano annusare, e noi ancora non la distinguiamo? spero non ce la dovranno far mangiare per capire!!! a buon intenditor poche parole ;). ciao ti abbraccio.
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