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Si dà grande rilievo alla dichiarazione del Segretario delle Nazioni Unite che annuncia il “via libera” per la Palestina alla Corte Penale Internazionale. Come d’abitudine, i media semplificano privilegiando l’effetto alle analisi, tacendo sia il passato che i dettagli fondamentali del presente. In tutte le lingue è ripetuto che la dichiarazione di Ban Ki-moon si trova nel “U.N.’s treaty website”, indicazione inutile senza il link che permetta di rintracciarla nel vasto mare dei siti Onu e leggere le parole del Segretario. Ignorato del tutto il documento che fa fede dell’annuncio: il comunicato della Corte Penale, a firma del Cancelliere Herman von Hebel,  del 7 gennaio. Un documento che qualche attenta riflessione la richiede.

In questo blog, l’annosa questione Palestina-Statuto di Roma- CPI è stata ricostruita nel post La Corte Penale Internazionale, l’impunità d’Israele e la sete di giustizia dei Palestinesi.  al quale rimando il lettore, limitandomi qui a sottolineare ciò che tuttora il documento della CPI ribadisce: L’Autorità Palestinese s’inquadra nell’art. 12 (3) dello Statuto di Roma che consente ai Governi di stati non firmatari del trattato di accedere alla CPI limitatamente a denunce di violazioni previste dall’art. 5 dello Statuto medesimo. 

Perché la Palestina non ha firmato e ratificato il  trattato? Perché non era uno stato nel 2002, alla formulazione dello Statuto di Roma, e non lo è tuttora.
[ndr.Perché Israele non ha ratificato il Trattato, pur essendo uno stato riconosciuto e membro dell’ Onu? ]

Questa reiterazione del Cancelliere della CPI ci  riporta al 2009, quando il Ministro della Giustizia di  Ramallah firmò l’Accettazione della Giurisdizione CPI, avvalendosi proprio dell’articolo 12 , per ricorrere contro i crimini commessi da Israele nel corso dell’Operazione Piombo Fuso. (ved. doc. in fondo al post).  L’unica risposta pubblica da parte della CPI fu un annoso silenzio.  

Abu-MazenQuando nel 2012 l’Assemblea ONU accoglie la richiesta di Mahmoud Abbas e conferisce alla Palestina lo status di “osservatore non membro” dell’ Onu, la Corte Penale procede a dare risposta ufficiale alla richiesta palestinese concludendo e, verbalizzando tortuosamente, che il riconoscimento di osservatore “non invalida il carattere non valido di quella richiesta”.

Nonostante quest’intreccio di burocrazia e ipocrisia, dopo fallimento dei colloqui di pace – un  ben pilotato fallimento, non volendo Netanyhau la soluzione dei due stati – Mahmoud Abbas ha reiterato il riconoscimento con una lettera di Accettazione della Giurisdizione della CPI, datata 31 dicembre (ved. doc. in fondo al post) alla quale il Cancelliere risponde il primo gennaio,  ribadendo, come detto prima,  il distinguo (ved.doc. in fondo al post) e rimandando tutto al Procuratore Generale, Fatou Bensouda.  La stessa autorità che l’anno scorso durante l’attacco a Gaza respinse un altro tentativo dell’ Autorità Palestinese di aderire allo Statuto entro i limiti dell’articolo 12.

Dunque, che cosa c’è di nuovo rispetto agli anni scorsi? Solamente questa dichiarazione di Ban Ki-moon, che al momento non è dato leggere, dalla quale si viene a conoscere la data a partire dalla quale l’Autorità Palestinese potrà presentare la sua denuncia per i crimini commessi  “nei territori palestinesi occupati, ivi inclusa Gerusalemme est – dal 13 giugno 2014.”

Se non ironica, il Foolish Day, la data dell’ 1 Aprile  è politica. Essa permette di portare a conclusione le elezioni in Israele. Leggere da vari commentatori “la  furia e la preoccupazione di Netanyhau preso alla sprovvista”  fa sorridere. Si poteva fare un regalo più grande alla sua campagna che instillare timori nell’elettorato?  Squadra che bombarda non si cambia quando ci si sente in pericolo! Ci sono tre mesi pieni perché “razzi di Hamas” gli diano modo di mostrarsi implacabile dio della vendetta contro i “terroristi”. 

Ma non è tutto. Le prime e non accettate richieste dell’Autorità Palestinese riguardavano il “Territorio della Palestina” e le aggressioni di Israele- Quest’ultima – accettata –   è  presumibilmente frutto di un ricatto poiché riguarda solo i Territori Occupati e Gerusalemme Est.  

E Gaza? L’Operazione Protective Edge ha fatto più morti e profughi di Piombo Fuso!
Certo nella lettera dell’ AP è detto “This declaration is without prejudice to any other declaration the State of Palestine may decide to lodge in the future.”. E’ probabilmente tutto quanto l’AP ha potuto strappare nelle sedi internazionali,  dove sappiamo bene qual è il vento che tira.

Stupisce, invece, come possa continuare il mondo dell’informazione a essere tanto sciatto, superficiale, incompetente prima ancora che manovrabile.

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 Link ai documenti

STATUTO DI ROMA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE

2009 –Dichiarazione  AP di Accettazione della Giurisdizione della CPI (dal 1 luglio 2002)

2014 Dichiarazione AP di Accettazione della Giurisdizione (dal 13 giugno 2015) 

http://unispal.un.org/UNISPAL.nsf/5ba47a5c6cef541b802563e000493b8c/93eef1935d2e78e285257dc4006b7c2f?OpenDocument

http://www.icc-cpi.int/en_menus/icc/press%20and%20media/press%20releases/Pages/pr1080.aspx

http://unispal.un.org/UNISPAL.nsf/47D4E277B48D9D3685256DDC00612265/15944D1F4D4B0EDF85257DC4006A7C99

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